San Frediano

In quest'area al di fuori delle mura romane e vicino all'Anfiteatro, alla fine del IV o all'inizio del V secolo, venne edificata l'antica chiesa dei SS. Vincenzo, Stefano e Lorenzo con annesso cimitero. Nell'VIII secolo fu realizzata una cripta per deporvi le reliquie di S. Frediano, monaco irlandese divenuto vescovo di Lucca (tra 560 e 588) che compì il miracolo di deviare il fiume, salvando la città dalle inondazioni.

Nel 1116 iniziò l'edificazione delle chiesa attuale, dedicata a S. Frediano e consacrata nel 1147, che rappresenta un bellissimo esempio di romanico lucchese: la pianta basilicale a tre navate con abside ma priva di transetto rimanda alle chiese paleocristiane. Nel XIII secolo venne innalzata la chiesa e posto, sopra un finto loggiato dalla trabeazione classica, il mosaico in facciata: sullo sfondo dorato è raffigurata l'ascensione di Cristo tra due angeli, sopra gli apostoli che si disponevano ai lati di Maria, ora scomparsa per lasciare posto alla monofora centrale.

La facciata in calcare bianco presenta tre portali, tre monofore e quattro oculi ed è scandita da lesene che la dividono in cinque parti, corrispondenti alla nuova divisione interna in tre navate più due file di cappelle laterali. Le fiancate della chiesa sono in pietra alternata a filari di marmo bianco. Sul retro si può ammirare l'abside animata dal finto loggiato, ripreso in facciata, e da due file di tre monofore. A lato si erge il campanile a pianta rettangolare, il cui basamento è anteriore al XII secolo, mentre l'alzato, finito nel XIII secolo, è caratterizzato dal numero crescente di aperture.
L'interno mostra rimandi alla prima cristianità nelle tre navate originarie e nell'impiego di molte colonne e capitelli di epoca classica, forse fatti arrivare appositamente da Roma. Tra le moltissime opere d'arte presenti all'interno segnaliamo il pavimento di XII-XIII secolo realizzato per il coro da artisti cosmateschi e il fonte battesimale del magister Roberto, capolavoro della scultura del XII secolo.

Dalla fine del XIV secolo le più importanti famiglie lucchesi fecero abbellire le numerose cappelle delle navate laterali: tra i molti capolavori che le decoravano ricordiamo le opere di Iacopo della Quercia nella cappella Trenta, di Amico Aspertini in quella di S. Agostino, e l'affresco della Madonna con Bambino, ora posto sopra la cappella del Soccorso, ma in origine parte della controfacciata duecentesca.

La terracotta smaltata di Mattia della Robbia, in origine in S. Romano fu portata qui dopo le soppressioni napoleoniche. Nella chiesa sono conservati il corpo di San Riccardo e di S. Zita, molto amata dai Lucchesi. A fianco della chiesa ci sono i locali che ospitarono il monastero più volte ampliato nel corso dei secoli, che nel medioevo fu un importantissimo centro di diffusione della riforma gregoriana.